HARRY HAFT

L’uomo salvato dalla boxe

Harry Haft (anche noto come Herschel Haft, nato Hertzko 28 luglio 1925 Belchatòw, Polonia – 3 novembre 2007) è stato un sopravvissuto del campo di concentramento di Auschwitz, dove per sopravvivere fu costretto a combattere i suoi compagni. Successivamente divenne un pugile professionista nella Germania del dopoguerra e negli Stati Uniti nel periodo 1948/49.Il padre di Haft morì quando lui aveva soltanto 3 anni. Nel 1939, quando ne aveva 14, Haft fu testimone dell’invasione e dell’occupazione nazista della Polonia. In quegli anni, lui e suo fratello gestivano un giro di contrabbando.Nel 1941 Haft fu deportato ad Auschwitz perché di religione ebraica. Data la sua robusta struttura fisica, fu addestrato da un sorvegliante delle SS affinché combattesse come pugile, e costretto a combattere in lotte all’ultimo sangue per l’intrattenimento dei militari del campo. I combattimenti avevano luogo nel campo di concentramento Jaworzno, situato in una miniera di carbone a nord di Auschwitz. Haft combattè 76 incontri fino alla chiusura di Jaworzno a causa dell’avanzata dell’Armata Rossa. Harry riuscì a fuggire da una marcia della morte nell’aprile del 1945. Durante la fuga, uccise un soldato tedesco che faceva il bagno e rubò la sua uniforme. Haft si spostò di villaggio in villaggio fino alla fine della guerra.Nel 1948, all’età di 22 anni, emigrò in America con l’aiuto di uno zio che viveva in New Jersey. Lì si guadagnò da vivere combattendo come peso massimo nel periodo 1948-1949. Il record professionale di Haft conta 21 incontri, per un totale di 104 round, 13 vittorie (8 per KO) e 8 sconfitte (5 per KO). Era alto 175 cm e pesava tra 76 e 80 chili.Vinse i suoi primi 12 incontri, ma perse contro un pugile più esperto al Westchester County Center il 5 gennaio 1949. Dopo questa sconfitta la sua carriera subì un crollo. Il suo ultimo incontro fu contro Rocky Marciano il 18 luglio 1949 al Rhode Island Auditorium, durante quello che era il diciottesimo incontro professionale di Marciano. Haft fu messo al tappeto all’inizio del terzo round.Nella sua biografia, affermò di essere stato minacciato dalla mafia e costretto a combattere contro Marciano.