MUAY THAI

Boxe thailandese

Il Muay thai (in lingua thailandese มวยไทย), noto anche come thai boxe, boxe thailandese o pugilato thailandese, è un’arte marziale e sport da combattimento a contatto pieno che ha le sue origini nella Mae Mai Muay Thai (Muay Boran), antica tecnica di lotta thailandese. Esso utilizza una vasta gamma di percussioni in piedi e di tecniche di clinch.La disciplina è nota come “l’arte delle otto armi” o “la scienza degli otto arti” perché consente ai due contendenti che si sfidano di utilizzare combinazioni di pugni, calci, gomitate e ginocchiate, quindi otto parti del corpo utilizzate come punti di contatto rispetto ai due del pugilato, oppure ai quattro della kick boxing, con un’intensa preparazione atletica e mentale che fa la differenza negli scontri a contatto pieno.Il muay thai originale divenne popolare nel XVI secolo in patria, ma si diffuse internazionalmente solo nel XX secolo, dopo alcune modifiche regolamentari e quando diversi pugili thailandesi si confrontarono con successo con i rappresentanti di varie arti marziali.L’unica federazione internazionale di Muay Thai riconosciuta dal CIO è la I.F.M.A. (International Federation of Muay Thai Amateurs).La parola Muay, che significa “combattimento”, “pugilato” o anche “lotta”, deriva dal sanscrito Mavya che significa “unire insieme”; la parola Thai è invece un aggettivo di origine nazionale, il cui significato originale è “[popolo] libero” (in maniera analoga al significato del nome dei franchi). Il termine Muay Thai è quindi traducibile con “combattimento/pugilato/lotta/scontro thailandese” o “combattimento dei thailandesi”. In inglese il nome viene spesso tradotto con “thai boxing”.A volte questo genera confusione perché si pensa che esista una differenza fra il muay thai e la thai boxe, con quest’ultima che sarebbe una variante regolamentare occidentale. In realtà i due termini sono sinonimi ed indicano la stessa disciplina.Un praticante di muay thai è conosciuto come Nak Muay.I praticanti occidentali sono a volte chiamati Nak Muay Farang, che significa “pugile straniero”Il Muay thai ha origine nell’antico Regno del Siam (attuale Thailandia) e, come per il resto delle altre arti marziali, le sue origini si perdono nel più remoto e misterioso passato fatto di guerre e razzie. L’invasione con cui i birmani posero fine al Regno di Ayutthaya, radendo al suolo la capitale omonima, provocò la distruzione di gran parte degli archivi storici e culturali. Le notizie sull’antico Siam si basano sui pochi scritti salvati dalla distruzione e sulle cronache dei regni confinanti, e non si possono quindi considerare pienamente attendibili. Sulla controversa storia del popolo thai e la misteriosa nascita del muay thai esistono due teorie: la prima sostiene che il popolo degli Ao-Lai fu costretto a difendersi dai continui attacchi dei predoni e dei popoli nei territori che attraversarono durante il periodo migratorio (tibetani, cinesi, khmer, birmani e altri); la seconda afferma che il popolo degli Ao-Lai era già presente in quei territori e che doveva difendersi dalle invasioni dei popoli confinanti.La storia di quest’antica arte marziale va di pari passo con la storia della nazione e di conseguenza anche il muay thai nel corso degli anni ha subito notevoli cambiamenti, fino a raggiungere la forma odierna.Seguendo questo percorso storico si può constatare che come tutte le arti marziali anche il muay thai ha avuto origine nel tempio cinese Shaolin, e le sue prime tracce si possono collocare nel periodo storico che ha preceduto il Regno di Sukhothai (200 a.C. – 1238) e attribuire ai monaci buddhisti indiani, che furono mandati nella regione chiamata Dvaravati (che si estendeva nelle odierne Bassa Birmania, Thailandia Centrale e Cambogia orientale).Dopo le arene furono costruiti gli stadi, fra i più importanti ci sono il Rajadamnern Stadium (costruito fra 1941 e il 1945 ed inaugurato il 23 agosto dello stesso anno) e il Lumpinee Boxing Stadium (costruito nel dopo guerra e inaugurato l’8 dicembre del 1956). La Mae Mai Muay Thai prese definitivamente il nome muay thai nel periodo in cui il regno divenne una monarchia costituzionale con la cosiddetta rivoluzione siamese del 1932, che il 24 giugno 1939 fu ribattezzato Regno della Thailandia (“terra degli uomini liberi”). Durante la Seconda guerra mondiale tornò di nuovo a chiamarsi Siam per poi diventare di nuovo e permanentemente Thailandia l’11 maggio 1949. Solo dopo gli anni settanta il muay thai fu praticata e iniziò a diffondersi nel mondo occidentale.Il Muay thai nacque dall’esigenza del popolo siamese di proteggersi dalle aggressioni nemiche: per questo motivo si può supporre che gli allenamenti in passato fossero molto duri e le tecniche trasmesse erano quelle che potevano migliorare le doti naturali di combattimento dell’atleta e renderlo invincibile, forse trascurando le tecniche dall’esecuzione più complessa. Fu probabilmente questo il motivo per cui non vi erano in Thailandia gradi o cinture che identificavano la conoscenza delle tecniche di combattimento come nelle altre arti marziali. Questa filosofia d’insegnamento ha prodotto formidabili e micidiali combattenti e le relative leggende, ma ha portato alla scomparsa di molte tecniche che sono andate perdute.Con la diffusione in occidente del Muay thai è maturata l’esigenza di regolamentare questa arte per offrire agli atleti occidentali una conoscenza più ampia e per assicurare che le tecniche rimaste non vadano a loro volta perdute: a tale scopo negli anni Novanta le tecniche del Muay thai furono divise in dodici gradi, che prendono il nome di Kan.Una volta stabiliti, i Kan furono sottoposti all’esame dei migliori maestri dell’epoca i quali, dopo una scrupolosa analisi, fecero in modo che i Kan diventassero quindici. Furono quindi scelti i cinque migliori maestri e insigniti del Mongkon dorato (XV Kan), i quali scelsero a loro volta venti maestri che furono insigniti con il Mongkon d’argento (XIV Kan); per tutti gli altri Kan basta sostenere un esame, mentre per gli ultimi due non esistono esami ma si ottengono per anzianità. Il XIII Kan viene assegnato dal maestro al proprio allievo quando lo ritiene pronto per divulgare i suoi insegnamenti e gli dona il Mongkon.La fase che precede il combattimento è la parte che si può definire come la più importante per l’atleta. In questi attimi, il combattente deve trovare la concentrazione, la tranquillità e il favore degli spiriti benigni per far sì che il combattimento abbia un buon esito.